Il valore di una tecnologia non si testa in laboratorio, bensì nell’applicazione quotidiana a contatto con le numerose variabili che possono generarsi in un contesto di cambiamenti repentini. Le etichette rfid hanno a loro volta affrontato questo passaggio che in parte è tutt’ora in atto dal momento che la diffusione di questa nuova tecnologia non può certamente dirsi completata; i dati ricavati da una prima ondata di acquisizione delle etichette rfid nell’ambito dei principali contesti applicativi, che vanno dalle aziende farmaceutiche a quelle alimentari, passando per quelle impegnate nel settore della corrispondenza, riportano esiti estremamente positivi. Le etichette rfid, infatti, hanno generato un netto snellimento nelle procedure operative interne per quel che riguarda l’acquisizione di informazioni e l’identificazione circa determinati prodotti.
Tuttavia, come noto e sottolineato nei precedenti articoli, la diffusione delle etichette rfid trova ad oggi una barriera data dalla perplessità sulla la loro lesività per le informazioni personali delle persone. L’impiego di questa tecnologia se non opportunamente regolamentata può generare una tendenza piuttosto invasiva verso la sfera privata delle persone aprendo scenari che oggi verterebbero verso l’illegalità. Le imprese produttrici di etichette rfid, dal canto loro, cercano costantemente di adeguare i parametri produttivi a quelle che sono le principali direttive imposte dagli enti pubblici, Effe-Pi non è da meno e da anni si impegna a diffondere questa tecnologia in un regime di piena osservanza per i principali orientamenti legislativi in merito e nel contempo per le necessità evolutive di carattere industriale.